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23 Gennaio 2015 Gli italiani e la telefonia? Un popolo di risparmiatori di Gaia Massano
A noi italiani piace essere estremi, soprattutto quando si parla di telefonia. Siamo conosciuti come un popolo molto legato alla comunicazione, sempre connesso e capace, quando esce sul mercato un prodotto più nuovo ed esclusivo, a imbarcarsi in imprese folli di chilometriche code d’attesa pur di poter ottenere il tanto agognato dispositivo. Eppure i dati sono piuttosto eloquenti: il 20,5% degli italiani utilizza ancora il cellulare tradizionale, e sono per lo più donne (il 24,2%). Questo almeno è ciò che risulta dalle informazioni raccolte da Demoskopea per Facile.it, che sembrano descrivere anche un popolo di grandi risparmiatori: il 67% degli intervistati non spende più di 15 euro al mese, quasi la metà non supera i 10 euro e il 16,6% circa spende anche meno di 8 euro.
Gli italiani però non sono risparmiatori solo nei consumi, ma anche quando devono affrontare un acquisto. La crescita in termini di vendite dei dispositivi mobili, infatti, che sembrava non essere ancora destinata a incontrare ostacoli, ha di fatto rallentato molto. Secondo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore, il 2014 si è concluso con un 6% in meno di vendite rispetto al 2013, percentuale che equivale circa a 25 milioni e mezzo di unità. Diminuisce l’interesse all’acquisto di telefoni mobili tradizionali e tablet, ma non di smartphone, a patto che abbiano un prezzo inferiore ai 130 euro: questi infatti registrano un aumento del 50% della spesa per i prodotti a meno di 85 euro e del 65% per quelli nella fascia compresa tra 85 e 130 euro.
Insomma, anche questo settore è stato segnato da una tendenza al risparmio dei cittadini. Per il futuro si prospetta un assestamento del mercato su incrementi di crescita del 2%, a meno che non sopraggiunga qualche altro nuovo prodotto inatteso…
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