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28 Febbraio 2012
In Italia i palmari a quota 20 milioni di utenti
di EF


In Italia i palmari a quota 20 milioni di utentiÈ boom di smartphone nel nostro paese. Dopo il colpo di fulmine per i cellulari di prima generazione, che da subito videro il Belpaese in cima alla classifica europea per diffusione dei dispositivi mobili, gli italiani non hanno tradito. Anzi: secondo i dati raccolti dalla School of management del Politecnico di Milano, i telefoni multifunzione hanno raggiunto i 20 milioni di utenti, cioè un italiano su tre. È un mercato che interessa agli operatori di settore, ma che sta catalizzando anche attenzione e investimenti pubblicitari da parte delle aziende: nel 2011, il "mobile advertising", cioè la pubblicità sviluppata appositamente per gli smartphone, è cresciuta di quasi il 50 per cento, con un incremento degli investimenti dai 38 milioni del 2010 ai 56 dell'anno successivo. «Il 2011 può essere considerato l'anno della piena presa di consapevolezza "mobile" - ha commentato il responsabile della ricerca - perché un gran numero di marchi ha compreso finalmente il valore del mobile come canale di relazione con i consumatori». Che, da parte loro, navigano sempre di più da cellulare (da 35 a 45 minuti in media al giorno nel 2011 rispetto all'anno precedente) principalmente per consultare i motori di ricerca, leggere le news, accedere ai social network, consultare itinerari e mappe.
Quanto ai 20 milioni di dispositivi presenti in Italia, gli utenti "smart" equivalgono al 42% dei possessori totali di cellulari, pari alla media degli altri paesi europei ma superiore a quella degli Usa. L'Italia ha però il primato della diffusione della banda larga mobile sulla media dei primi cinque paesi europei occidentali (38,5% della popolazione), con una copertura che raggiunge il 42,5%.
Rispetto alle modalità di fruizione, un'indagine svolta dal Politecnico milanese in collaborazione con la Doxa evidenzia una contraddizione: oltre il 50% degli utenti naviga tutti i giorni, ma principalmente da casa, mentre solo il 16% lo fa da scuola o dall'ufficio e appena il 17% in mobilità. Curioso il dato del 56% di utenti che accetta di essere "geolocalizzato" dai dispositivi.
Gli investimenti in pubblicità intanto crescono. L'anno scorso l'aumento è stato del 50% con un particolare interesse da parte delle aziende di automotive (+81%), che scalzano dal podio banche e assicurazioni, comunque in crescita del 22%, seguite da intrattenimento ed editoria al terzo posto. Le prospettive di crescita sono interessanti: secondo le previsioni, entro due anni la quota di pubblicità via mobile dovrebbe superare la quota del 10% del totale degli investimenti pubblicitari.







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