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07 Luglio 2010
Nazareth, alle origini del Cristianesimo
di SL


Nazareth, alle origini del CristianesimoLe mete di carattere religioso sono immancabili in un viaggio in Israele. Anche per chi non è credente, una visita in questi luoghi è come indagare sulle origini di tutta la cultura europea, che tanto deve alle sue radici cristiane.

Nazareth si trova in Galilea, a pochi chilometri dal lago di Tiberiade e per tradizione è la città dove Gesù trascorse la sua giovinezza.
Oggi Nazareth è popolata per la maggioranza da arabi e da una parte di cristiani. Arrivando, si presenta a prima vista come una città molto povera, con case mal tenute e carretti trainati da asini per strada, ma giungendo nei pressi del centro la vista cambia e si capisce che si è vicino ai luoghi della cristianità.

Per una piccola stradina si giunge alla Basilica dell’Incarnazione: un complesso moderno, gremito di pellegrini. Nonostante il caldo, il luogo impone un abbigliamento morigerato e quindi abbondano i teli per coprirsi integralmente: spalle e gambe nude non sono ammesse.
Entrando,attraverso una larga piazza circondata da mosaici sulla vita della Madonna, si accede alla Chiesa. La struttura è moderna, solo il corpo originale è antico ed è la Grotta dell’Incarnazione, indicata dalla tradizione come il luogo della casa di Maria, in cui ricevette la visita dell'arcangelo Gabriele. Gli scavi, durante la costruzione della basilica moderna (edificata verso il 1960), hanno messo alla luce i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una crociata, che testimoniano l'antichità di questa tradizione.
Al di fuori della Basilica si incontrano una moltitudine di bancarelle che vendono souvenir religiosi di ogni tipo,  mercificazione a cui in Italia siamo ben abituati.
Proseguendo lungo la strada che porta nella parte alta, si incontro il Suk  ed il contrasto è forte: dalla completa immersione negli elementi della cristianità alla confusione del mercato arabo con i suoi colori e varietà di prodotti.
Nazareth in quanto meta religiosa è frequentata principalmente da pellegrini e quindi non offre moltissimo come locali e ristoranti. Però vale la pena raggiungere il lago di Tiberiade, ormai diventato destinazione molto frequentata dal turismo locale. Qui infatti sembra di essere quasi a Tenerife o Ibiza: grandi alberghi e accoglienza turistica, bar, locali e ristoranti.
Particolarmente suggestivo lo scenario: sulla riva opposta, con scogliere rossastre a picco sul mare, c’è la Siria. Fa impressione che solo pochi chilometri separano non due nazioni, ma due mondi e due culture, soprattutto adesso che la Siria è attraversata da una sanguinosa guerra civile.







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