 | Il sentiero dell'architettura porta nella foresta |
Il libro “Il sentiero dell'architettura porta nella foresta” è un breve saggio di Maurizio Corrado che tratta del rapporto tra verde, uomo e architettura, di come debba diventare l'architettura un servizio del verde e non come avviene al contrario oggi. Secondo l'autore la foresta deve entrare nelle nostre vite, nel nostro modo di abitare, bisogna cominciare a costruire esterni, ad invertire i ruoli tra l'architettura e il verde. L'idea di verde comprendente tutti gli elementi vegetali non deve essere intesa come semplice ornamento ma deve essere concepito come qualunque altro materiale possibile da costruzione. Perchè l'uomo è nato per stare fuori. Il concetto viene più volte ripreso e ampliato attingendo a discipline ben distinte tra loro, come la scienza, la religione e i miti antichi, la storia e l'antropologia, per poi concludere nella proposta schematica che riassume ciò di cui il lettore avrà letto. Il saggio è molto scorrevole e si legge in velocità, ma è consigliato di concedersi tempo e non leggerlo tutto d'un fiato, ma di gustarlo con calma lasciandosi il tempo per riflettere sugli innumerevoli spunti offerti.
Prima di esporre la propria idea e il proprio “sogno” di un architettura ecologica, questo libro si prende tutto lo spazio necessario a far comprendere al lettore perchè ora, oggi, il verde e l'architettura debbano invertire i ruoli, perchè questa sia una necessità di tutti, non solo un' idea dell'autore. Perchè cambiare il modo di abitare? Perchè stiamo cambiando noi stessi modo di vivere; grazie all'era tecnologica e virtuale si è creato un mondo parallelo che va di pari passo al nostro, quasi confondendosi e influenzandosi tra di loro, cosicchè stiamo tornando a delle radici che forse non ci hanno mai veramente lasciato durante la nostra storia. Siamo nati per stare fuori e muoverci, abbiamo avuto fin “dall'inizio” della nostra vita caratteri mobili, ci siamo evoluti nella nostra forma di oggi in funzione di raggiungere la terraferma, di respirare, di camminare, di diventare cacciatori e raccoglitori. Per millenni e solo da relativamente poco siamo diventati sedentari; grazie alla tecnologia ed alla rete stiamo tornando alle origini, stiamo tornando una specie virtualmente e fisicamente mobile, cacciamo e raccogliamo informazioni, abbattiamo i confini dello spazio che dividono le città dalla lontananza, ci muoviamo su città e paesaggi fluidi che aleggiano come una patina trasparente sopra quelli fisici.
Particolarmente interessante è l'analisi della storia prima della Storia, di cui quasi non abbiamo altri riferimenti se non la religione e i miti; questi descrivono il passaggio dalla Dea agli dei, dalla mobilità alla sedentarietà, dal bosco "sacro" alla foresta piena di pericoli, dal culto e dalla comunione con la terra alla sua violazione. Addirittura i riti di costruzione e i materiali hanno la prorpia simbologia e mito. Secondo Corrado l'uomo di oggi sta crescendo limitato dai prodotti industriali, che sta perdendo intuizione e fantasia, quella capacità di trovare strade diverse, ad esempio per usare un oggetto; ha difficoltà di svuotare la mente dagli schemi con cui è stato cresciuto e ripartire da zero con un' idea; è appesantito, pieno di oggetti dannosi che accumula, troppo pigro per pensarne un riutilizzo. Questo libro è particolarmente utile per capire che la sostenibilità ecologica non è quella volta al guadagno delle industrie, ma è quella che fa gli interessi dell'uomo e questi interessi, parlando in termini di salute psicofisica, portano l'uomo all'esterno, alla foresta, non chiuso tra mura soffocanti.
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