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Cultura - SocietàStefania Castella

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16 Marzo 2021
La giornata nazionale contro i disturbi alimentari. Il fiocchetto lilla la ricorda
di Stefania Castella



La giornata nazionale contro i disturbi alimentari. Il fiocchetto lilla la ricorda
Elisa D'Ospina

Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

Per combattere i disturbi del comportamento alimentare

Ieri 15 marzo, è stata la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla.

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è stata promossa per la

prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita” (Pieve Ligure –

GE). L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia

Giulia a soli 17 anni per bulimia (in lista d’attesa per ricovero in una

struttura dedicata) e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua

scomparsa. In data 19 giugno 2018, la Giornata del Fiocchetto Lilla è

finalmente sancita dalla Presidenza del Consiglio e il 15 marzo è

riconosciuto istituzionalmente come Giornata Nazionale contro i Disturbi

dell’Alimentazione.

Elisa D’Ospina, conduttrice e modella, è tra le promotrici dell’iniziativa

essendo stata nel 2010 e nel 2017 Testimonial per il Ministero della

Salute. Assieme a Rudy Zerbi, Catena Fiorello, Valentina Melis,

Valeria Graci, Elisa Di Francisca, Nina Palmieri e Nina Zilli e tanti

altri, hanno prestato il loro volto per una “call to action” invitando ad

informarsi e chiedere aiuto.

I disturbi del comportamento alimentare (tra cui anoressia e bulimia

nervose, fame emotiva ed altri squilibri nel rapporto quotidiano con il

cibo), a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, registrano un

aumento dei casi del 30% circa nel 2020/2021.

“Per sensibilizzare, da oltre 12 anni giro nelle scuole, organizziamo

convegni e utilizziamo i social per parlare di questa piaga sociale che

coinvolge molti giovani ma non solo, anche donne e uomini di tutte le

età” afferma Elisa D’Ospina. “Da qualche anno grazie all’aiuto di medici

specialisti, psichiatri, associazioni, volontari e amici dello spettacolo,

questo lavoro di sensibilizzazione sta diventando sempre più ramificato.

C’è ancora molto da fare. La nostra priorità è informare e far capire a

tutti che dai disturbi alimentari si può guarire. Chiedere aiuto è un atto di

forza”.








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