 Si è concluso domenica 6 agosto scorso il grande evento organizzato a Santa Margherita di Belice del XVIII premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella splendida cornice del palazzo del Gattopardo. Tanti gli ospiti illustri, scrittori, critici d’arte, autori hanno proposto temi culturali di altissimo livello. A questi si sono affiancati anche momenti di musica, spettacolo, storia e tradizione, elementi fondamentali che sono stati da padrone per celebrare il Gattopardo. Si è analizzato il testo, discusso sui personaggi, ma anche esaltato la cucina del romanzo durante la cena in occasione del ballo fra Tancredi e la bella Angelica. Un convivio di eccellenze, alta pasticceria, alta cucina, Maestri del gusto, hanno prestato la loro professionalità in onore al Gattopardo, reinterpretando piatti tradizionali descritti nel romanzo, come spigole in soffici salse, consommé, profumo di cannella, coralline aragoste, prosciutto, tartufo ed estratto di carne e piselli. In una location da sogno hanno deliziato il palato di circa 150 ospiti. Fra le eccellenze troviamo lo chef Francesco Bonomo di Marsala che ha incantato gli illustri ospiti della serata con il suo "Ballo del Gattopardo”, un cous cous con sugo di aragosta in onore al celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa ed in omaggio a Santa Margherita del Belice. Ad ispirare lo chef, nella creazione del suo piatto, è stato il ballo dell’affascinante e sensuale Angelica con il giovane Tancredi che danzano volteggiando in un grande e lussuoso salone aristocratico, inebriati da profumi di agrumi ed essenze, emanando fascino, bellezza, amore e passione. Lo chef Bonomo ha cercato di rievocare quel percorso, quell'attimo del ballo, quel periodo con un connubio di sapori, profumi e sensazioni racchiusi come in una sfera nel suo couso couso per questo chiamato il "Ballo del Gattopardo" Ripensando alla storia, dove l'autore descrive una lunghissima e stretta tavola, illuminata da 12 candelabri, lo chef ha ideato il suo piatto in forma ovale con decorazioni circolari come il movimento rotatorio e armonioso del ballo di Angelica e Tancredi. Ha scelto il cous cous, ci spiega, come simbolo di aggregazione, di pace e di uguaglianza, utilizzando molte delle materie prime narrate nel Gattopardo, Bonomo ha insaporito il suo cous cous con un brodo di aragosta, ha adagiato a fianco una purea di piselli, l’ha impreziosito con dei petali di spigola marinata, con olio al prosciutto, con bottarga di uova di gallina e con gelée di Moscato, ne ha esaltato il profumo con una essenza di sua creazione, una dolce, sensuale e inebriante cannella, ha cercato di rievocare i sapori non di una semplice cena, ma di un grande evento in cui si fondano cultura, storia, musica e gastronomia. In tutto ciò lo chef Bonomo come sempre ha saputo emozionare gli ospiti, in modo magistrale, riportando ed invitando tutti, con il piacere del palato, al Palazzo Salina di Donnafugata.
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