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Cultura - SocietàStefania Castella

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20 Novembre 2023
Omicidio Cecchettin. Placanica: Lavorare sulla formazione dei giovani e addestrare le forze dell'ordine sui segnali
di Stefania Castella


Omicidio Cecchettin. Placanica: Lavorare sulla formazione dei giovani  e addestrare le forze dell'ordine sui segnali

 

“Siamo tutti traumatizzati da questa storia. Ho tre figli, due donne e un uomo, e sono ancora più traumatizzati di me, perché, evidentemente, hanno una percezione superiore alla mia su quello che può succedere in quei contesti. L’esempio giusto per far comprendere come poter risolvere questo tipo di problemi, che sono ovviamente di natura culturale, è proprio nella formazione dei ragazzi”.

Così è intervenuto durante la trasmissione di Radio Cusano, “L’Italia s’è desta”, l’avvocato e Responsabile nazionale dell’Osservatorio Giusto Processo, Cesare Placanica, in merito al femminicidio di Giulia Cecchettin uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

“Tra gli stati dove c’è la pena di morte e gli stati dove non c’è, per gli omicidi non c’è nessuna differenza statistica rispetto alla realizzazione di questo tipo di reato”, ha proseguito l’avvocato. “Bisognerebbe lavorare su un aspetto culturale importante di formazione dei giovani, di parità effettiva, di gestione del rapporto di coppia, di mancanza di una predominanza, di non farsi guardare il telefono, la cosa più banale.

È importantissima poi la formazione dei primi recettori. È lì che si deve lavorare veramente”, ha ribadito Placanica. “Chi ha la possibilità di recepire per primo il segnale d’allarme deve interpretarlo correttamente, perché è là che si potrebbe evitare la tragedia. Bisogna educare questi ragazzi perché Giulia non si rende conto, ma la sorella quando arriva un segnale deve chiamare i carabinieri, e lì ci deve essere una risposta immediata”, ha poi aggiunto.

 

Sulle forze dell’ordine e i metodi per riconoscere una situazione di pericolo, l’avvocato Placanica ha spiegato, "Addestrare anche loro perché se ci sono dei segnali chi è esperto li percepisce, capisce se si tratta di litigio o se invece è altro. A Tivoli, per esempio, hanno fatto un questionario scientifico in cui ci sono quattro o cinque domande essenziali con cui capire se ci si trova in una situazione d’allarme o meno.

Io direi, quindi, che invece di introdurre reati, aumentare pene a dismisura, bisognerebbe dedicarsi a questo”, ha sottolineato l’avvocato. “Dobbiamo diventare una comunità. Culturalmente le ragazze devono capire che uno che gli chiede conto del cellulare lo devono, come dicono loro, bannare”. 

 

“Il pacchetto sicurezza di questo governo purtroppo delude”, ha poi aggiunto Placanica. “Tutte le riforme sostanziali di stampo liberale sono state completamente accantonate e si tira fuori il solito ingrediente facile: ‘puniremo con la pena di morte’. Una visione carcerocentrica  completamente priva di aderenza alla realtà”.

E sul processo a Filippo Turetta, “Durerà pochissimo perché è un fatto che dovrebbe essere sotto il profilo dell’accertamento della prova e della responsabilità abbastanza scontato. Lui stesso in Germania ha già parlato con la polizia giudiziaria tedesca e quindi avrà ammesso e ricostruito. È un processo che durerà pochissimo”, ha concluso Placanica.

 








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