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Cultura - SocietàFrancesco Pisani

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22 Dicembre 2023
Mauto, Torino di nuovo protagonista
di Francesco Pisani



Mauto, Torino di nuovo protagonista
Mauto

Forse i più giovani non lo ricorderanno se non per i racconti dei genitori, ma il 23 novembre 1973 ci fu già un quasi lockdown. Non chiudeva in casa per misure sanitarie ma limitava e di molto, gli spostamenti degli italiani per limitare i consumi di energia a causa della crisi petrolifera in corso.

Ebbene il calendario di eventi che il museo dell’automobile di Torino ha messo in atto da aprile di quest’anno trova forse il suo apice in questo appuntamento di novembre.

Si chiama Drive Different dalla austerity alla mobilità del futuro la mostra in corso proprio dal 24 novembre e che durerà fino al prossimo 7 aprile presso il nostro bellissimo museo.

La mostra vuole appunto raccontare i cambiamenti che hanno visto l’auto al centro della mobilità degli italiani. Da un mondo con un parco circolante ristretto e per pochi agiati ad un mondo, il nostro, in cui l’uso delle auto è oramai generalizzato e alla portata dei più. E proprio da tutti questi cambiamenti ed evoluzioni inevitabili, partono nuove sfide per l’uomo. Sfide che sono diretta conseguenza della evoluzione tecnologica, dell’aumento della popolazione e della salvaguardia dell’ambiente.

La mostra, curata da Giosuè Boetto Cohen, ci accompagna proprio nel percorso e nel racconto attraverso le auto, di questi cambiamenti. Troviamo quindi le prime atuo come simbolo, oggetto del desiderio di autonomia che era negli anni ’60 e che ha permesso 11 milioni di immatricolazioni in 10 anni, fino all’auto per tutti. Perché l’auto, non bisogna mai dimenticarlo, è prima di tutto libertà.

Il racconto prosegue poi con la guerra del Kippur che fu all’origine delle restrizioni del ’73 varate dal governo Rumor con il decreto 304 e che ci ricorda come fossimo dipendenti da questo tipo di tecnologia. Attraverso delle foto d’epoca il racconto si snoda poi alle reazioni degli italiani a questo strano periodo. E a come gli italiani trasformarono gli obblighi in diversivi. Non si suonava dai balconi, per fortuna, ma si fece di necessità virtù.

Il racconto della mostra prosegue poi con il ricordo del motore rotativo Wankel e della concept car “Kar-a-sutra” che anticipava di molto le vetture a guida autonoma di oggi.

Dove sta andando quindi il mondo dell’auto? Verso nuovi concetti di mobilità e di tecnologia. Alcuni già li vediamo nascere, si tratta ad esempio della mobilità condivisa o di quella sociale che permetteranno a tutti di avere la possibilità di muoversi anche senza avere tutti i soldi necessari all’acquisto. Acquisto che per le auto elettriche diventa davvero per pochi..

Tornando alla mostra ci fa piacere ricordare che ci sono patner importanti ad accompagnarla: Stellantis, Eni politecnico di Torino e 4 ruote sono i principali. In questa occasione anche la politica ha dato il proprio supporto alla mostra ospitando il sindaco di Torino ed il presidente della regione.

Insomma, una bella mostra che vi invito a vedere sia che siate di Torino sia che vi troviate in città magari per le feste. Il solo museo dell’auto vale da solo il prezzo del biglietto per la meravigliosa struttura e per la vista mozzafiato sulla collina e sul Po che scorre ai suoi piedi.








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