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22 Settembre 2025
Sicurezza sul lavoro: troppi morti, un sistema da cambiare. La proposta di Giovanni Leonardo Damigella
di Stefania Castella



Sicurezza sul lavoro: troppi morti, un sistema da cambiare. La proposta di Giovanni Leonardo Damigella
G. L. Damigella

 

L’ennesima tragedia sul lavoro si è consumata a Marcianise (Caserta), dove l'esplosione di un serbatoio di oli esausti di un’azienda di rifiuti ha provocato la morte di tre lavoratori, tra cui il titolare. L’esplosione del silos ha provocato un’onda d’urto che non ha lasciato scampo ai tre lavoratori. Altri due sono rimasti feriti. La tragedia di Marcianise è l’ennesimo episodio che trancia vite umane in un luogo di lavoro. L’industriale del marmo, Giovanni Leonardo Damigella (titolare della Mondial Granit, con sedi a Chiaramonte Gulfi (Rg), Custonaci (Tp) e Verona), da sempre attento alle problematiche che riguardano la sicurezza sul lavoro, interviene sulla tematica e suggerisce un cambio di passo e di metodologia nella formazione sulla sicurezza nel lavoro.

 

Ecco la proposta di Giovanni Leonardo Damigella.

“Tre morti sul lavoro in un solo giorno. Un bollettino che non accenna a fermarsi e che ripropone, ancora una volta, un dramma nazionale. Ma la domanda è: perché il sistema attuale non funziona?

La risposta, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Continuare a colpevolizzare unicamente i datori di lavoro non basta: anche loro sono vittime di un meccanismo inefficace, fondato su corsi di formazione spesso solo teorici e poco incisivi.

Oggi la sicurezza viene affidata a lezioni in aula, manuali e dispense che raramente restano davvero impressi nella mente degli operai. Un sistema burocratico, costoso, che arricchisce chi organizza i corsi, ma non garantisce la riduzione degli infortuni.

 

Eppure, chi lavora in fabbrica o in cantiere sa che la vera formazione deve essere diversa: pratica, concreta, svolta direttamente nei luoghi di lavoro. Non serve leggere un manuale per capire che un serbatoio, anche se apparentemente vuoto, può contenere vapori esplosivi in grado di uccidere chi tenta una saldatura. Serve vederlo, sperimentarlo, avere accanto un capocantiere esperto che sappia trasmettere conoscenze reali.

 

L’uso di video e filmati di incidenti – strumenti capaci di colpire la memoria e la sensibilità dei lavoratori – avrebbe un impatto infinitamente maggiore delle lezioni frontali. La sicurezza non può essere solo un obbligo normativo: deve diventare cultura, consapevolezza, responsabilità condivisa”.

 








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