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18 Dicembre 2015
Fili d'amore e di equilibrio
di Stefania Castella



Fili d'amore e di equilibrio
artisti di strada

La ragazza è sottile, ha una pelle bianchissima e gli occhi dorati. Le guance pomelli di rosa e albicocca, il sorriso di seta, si trucca leggera, un solo rossetto le basta per tutto. È lieve di forme, ma mai di pensieri, quelli precisi non cambiano mai, persone decise, un po’ una fortuna sentirsi così. 

 

Il ragazzo è massiccio ha un viso di pietra, la barba ordinata di profili composti, bellissime forme di muscoli forti e forte coraggio. Girava le piazze di giorno e di notte, il cerchio, il fuoco, una spada, un volteggio, artista di strada gli riempiva la bocca di orgoglio sincero. La ragazza era giovane e fresca di studi, il futuro negli occhi di madre e di padre “sarai un buon medico ne sono sicuro” ma quello che pensano i padri non è mai quella cosa che sognano i figli.

 

In mezzo alla folla un recinto di sole potente, il mare si muove è bello dovunque, due passi ed un altro soltanto, ti cambia la vita. “Me ne vado, ho capito la strada che devo seguire”. Rimpianti, abbracci, parole smorzate, se prendi il tuo sogno e poi gli dai vita non puoi più impedirgli di cercarsi una strada, qualche volta più facile tante volte lontana, nessun figlio si lega alle braccia di un padre e una madre. “Lasciatemi andare so quello che faccio”.

 

La strada ti ispira se fuori c’è il sole, nella primavera che assomiglia alla vita, non pensi all'inverno se non quando è inoltrato, e ti illudi che amore e calore si bastino entrambi. Non sempre è così, se arriva l’inverno saprà cosa fare, non ci sono Madonne che raccolgono il cuore in mantelli di lana. Disegnare in ginocchio, le mani per terra, aspettare una vita che non passi distratta. Il ragazzo, la ragazza si illudono molto che resista l’estate, che non passi di colpo. “Il circo, è la strada” “ci pensi mio amore? Sentirsi noi due, liberi insieme, decidere soli da che parte andare, un giorno in un posto la sera nell'altro”.

 

La libertà, che grande ricchezza, la libertà che bella illusione, bastasse a riempire le tasche e pure il cuore. La ragazza sottile ha lo sguardo disperso, i capelli legati in cima alla testa, un collo bellissimo di cigno altezzoso, il ragazzo ci crede che tutte le cose si mettano a posto con schiocchi di dita. Proviamo quel numero, il cerchio col fuoco, tiriamo su i fili come acrobati e il vuoto, che importa, si può anche imparare, la ragazza è un po’ incerta non vuole rischiare. Il freddo disperde i pensieri e l’amore, bisogna campare, bisogna mangiare e l’amore non sfama il bisogno di pane.

 

La signora al bancone sorride tirata, la sua mano e l’anello che la ragazza le ha dato, lo guarda lo gira le luccica il viso “è bello lo sai? Sembrerei una signora, ti offro un centone non posso di più” la ragazza vorrebbe riprenderlo indietro, ma indietro non sempre si può ritornare si sfama una sera, si compra un boccone, il resto a due giovani lo farà l’amore, tampona la fame, nasconde la sete, per quanto non conta, non sempre si vede. Tiriamo la corda più in alto di adesso, guardiamo la gente stupita di sotto. Li senti, sbucciarsi le mani per batterle forte. Il ragazzo ha coraggio da vero leone, volteggia rimbalza, si stacca, ritorna.

 

La ragazza di calze di rete bucate, si allargano a tratti si vede la carne rosata, perfetta, che chiede una tregua. Il cerchio di fuoco rimbalza negli occhi che luccicano belli a chiunque li sfiori “che bello il mio amore di forme perfette, di animo nobile, di coraggio nel petto, lui fa il saltimbanco e sorride ogni volta, io vorrei andare via, prima di certe notti che il freddo è più freddo e non c’è da scaldarsi e penso al domani e non so cosa fare. A che serve l’amore se non pensa al domani, se vive soltanto di attimi vani?

 

Tornare dai miei neanche a pensarci, la vita che ho scelto contando anche i danni è la vita inseguita nonostante pesanti giornate di troppi distanti occhi stanchi. Accorrete, venite, il numero nuovo, si salta, si cade, si prova di nuovo, si ride di gusto, si accendono luci, si vola al trapezio, sfidando la sorte. Perdonami amore, non ho troppa forza, il salto, il volteggio, mi sembra un po’ troppo. Riprendimi amore, afferra la mano, ti tengo, ti giuro, ti porto lontano e…

La folla si alza, si muove distratta, per terra soltanto una forma disfatta, che serve restare, non c’è da guardare, non resta che piangerci senza pensare. Perdonami amore, volevo restare, perdonami amore non sapevo volare….








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