 | donne e libertà |
Caldo, leggero come un abbraccio. L’uomo si appoggia a un bastone massiccio. Sorregge tutto il peso del suo immenso corpo, corpo pesante. I pensieri di più. Sembra più vecchio di quanto non sia, ha raccolto i pensieri del mondo intero cercando risposte continue, scindendo i lamenti in teorie. Tutto capiva, o credeva di capire, illuso. Tutto coglieva, meno che lei, il suo duro sguardo di trasparenza fiera.
Lo sguardo di lei, dritto sottile, lama infilata negli occhi sui quali posava l’attesa, grigi penetranti. È bella Lou, giovane oltre le età. Boccoli d’oro le accarezzano il viso, corpo di seta si muove elegante, un felino che aspetta la preda per scendere in balzo. Sottile, obliqua, dischiusa, di occhi socchiusi dal troppo guardare, dal troppo studiare. Donna di quelle che le donne non perdonano, troppo bella, il primo peccato da non risparmiare, troppo intelligente peccato gravissimo senza riscatto, troppo libera, il peccato più grande senza ritorni.
Berlino è una cappa di menti rivolte al futuro presente, Lou è troppo oltre, per ognuna di loro. “Ha pensato alla mia domanda, signorina?” La testa dell’uomo si sposta di lato. Si ci ha pensato Si ci ho pensato, e il quesito che invade la sua barba bianca, mi sembra stridente a sentirlo. Un uomo così dritto piegato a domandarsi d’amore mi suona un po’ strano…L’amore, lenzuola tardive, sfiorate di amplessi cercati, a lungo cercati. L’amore, e mani su mani e morbidi corpi, sei mani, le nostre, sono una, siete due, siete carne, siete menti: Menti a voi servono per pensare, menti…luce nel verbo mentire…Ragione del vostro pensare studiato, si infrange al cospetto di quello che è un talamo troppo affollato. Siamo altissimi, eppure terreni, siamo pensiero che ispira le menti, eppure fatti di ossa di sangue di noi, di desideri rinchiusi e il coraggio di lasciarceli scivolare addosso. Negli anfratti scovati, odori di tabacco sentori di dolore; “E’ libertà” dico e lo penso, per un attimo almeno lo penso. Libertà di amare, e di non amare. Di lasciarsi amare… “
È per questo che ha sposato quell'uomo?” È per questo che ho sposato quell'uomo? Dov'era la libertà, e la passione e il desiderio in quell'uomo, e in me che non lo volevo? “L’ho fatto perché ho visto il rivolo rosso del suo sangue sgorgare. Mio caro maestro, non potevo permettere che si uccidesse per me. Se gli avessi risposto che non lo volevo, la sua lama affondata nel petto non gli avrebbe lasciato più scampo. Ho ancora un po’ di pietà”. Non potevo permettere che morisse per me e poi per cosa? Per un amore senza forma d’amore, che volendo si può pure inventare. Ho inventato, l’ho sposato e non gli ho dato più che la mano che chiedeva per restare in vita. Nient’altro. Nel non desiderio si è alimentato l’amore, il suo per me. Il mio non per lui. Sfiorare il pensiero, le mani di altre mani, altri corpi, altri volti, mentre i volti di altre mi sfioravano odiandomi. “Sa quanti sputi ho guardato con disgusto mio caro professore? Le donne mi odiano, nei loro ventri svuotati di ardente passione covano, il disprezzo per il nome che porto per quello che sono. Sanno che l’uomo disteso nel letto con loro non dorme di notte al pensiero di me. Loro detestano la mia libertà”. Cos'è l’amore…Il suo sguardo beffardo cerca tracce di un amore che invano ho tenuto per mano.
Che strana la vita nel desiderio letale di essere desiderati, ci si rincorre per sempre. Sono stata soltanto una donna libera, che ha amato sentire di essere amata. Ora mi dà le spalle, si appoggia al bastone di luce d’argento, le offro il mio braccio, non mi sfiorerà. Cos'è l’amore, un momento che passa, che sfiora la vita, uno sputo un disprezzo uno sfregio sul viso. Amore di mani che cerchi e non trovi, tralasci illusioni che essere di tutti non sia di nessuno… “Allora qual è la risposta al quesito d’amore?” …. L’amore, lasciare la vita tra le mani di un uomo, che ti vuole soltanto, o soltanto ti vuole. La mia libertà. L’abbraccio dell’uomo le sfiora la vita, è lei la più vecchia da questo momento, più stanca, più persa, sconfitta tra i due. L’amore domanda e risposta che cercano invano, che cos'è l’amore… Che cos'è l’amore… una lacrima svelta le scivola in viso… Berlino 1928
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