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24 Gennaio 2020
Una giornata con gli IBAN nel Borneo Malese
di Gian Maria Rosso



Una giornata con gli IBAN nel Borneo Malese
Borneo malese

Una giornata con gli IBAN nel Borneo Malese

 

Wikipedia scrive:

Gli Iban o Sea Dayaks sono un ramo delle popolazioni Dayak del Borneo, nel asiatico. La maggior parte degli Iban si trova nello stato malese del Sarawak. Si ritiene che il termine "Iban" fosse in origine un esonimo usato dai Kayan

Nel 2013 durante il nostro viaggio in Malesia abbiamo fatto una tappa di 2 giorni presso la tribù degli IBAN, rinomati come cacciatori di teste prima dell’avvento degli occidentali. 

Una sola giornata per conoscenza di questa tribù è un po' veloce, ma comunque il ricordo di un’intera giornata passata insieme a circa 40 persone di questa popolazione sarà una di quelle esperienze che non scorderò mai in quanto molto positiva e educativa.

Il giorno prima siamo arrivati al nostro albergo in mezzo alla foresta, con vista sul lago che confinava con le popolazioni. Già la forma dell’albergo riproponeva la struttura della “LONG HOUSE” cioè la casa lunga 100 metri dove vive tutta la comunità IBAN.

Alla mattina presto saliamo su delle piroghe a due posti, molto strette e lunghe e dopo un’ora di navigazione nella giungla arriviamo alla LONGHOUSE. Tutta le persone della comunità ci vengono incontro e la prima impressione è di stupore, sembra essere ritornati 100 anni fa. Sembra di essere in un racconto dei primi scopritori della Malesia.

Dopo aver visitato tutta la zona attorno alla casa, pranziamo assieme a loro e per finire assaggiamo i loro liquori molto alcolici e ci lanciamo in danze popolari che potete solo immaginare come possono essere, tenuto conto del livello alcolico mio e di tutti i presenti.

La giornata è molto interessante in quanto possiamo parlare con tutti i locali e farci raccontare come vivono, ma come sono in relazione con il mondo attorno, e scopriamo con stupore che sono molto felici e che non sentono la mancanza di tutte le comodità che noi abbiamo. Anzi, non hanno una migrazione delle nuove generazioni verso la città, come in tutte le piccole comunità isolate.

Ci raccontano del passato di “tagliatori di teste” e ci assicurano che solo da pochi anni non si adotta più questa “usanza” nei confronti di chi invade la loro terra.

Perché la difesa del loro territorio: la foresta, è fondamentale per la sopravvivenza di questa popolazione, la foresta dà cibo e materiale per costruire case, barche, legna da ardere.

Per noi occidentali la giornata era organizzata sicuramente in modo che il turista fosse sempre a proprio agio, e nonostante la loro vita fosse molto spartana, non ci fosse nessun problema. In ogni caso non ci siamo sentiti come “TURISTI PAGANTI” ma ci è sembrato di vivere per un giorno la loro vera vita. Tutto era così semplice, tutto calmo e rilassante. Una visita che ne vale la pena fare se siete da quelle parti.

Le foto del viaggio le potete provare sul mio blog http://www.domanisiparte.it/album/malesia-e-borneo-agosto-2013/

 

Grazie per avermi seguito

Per informazioni info@domanisiparte.it

Oppure su Instagram  @in_viaggio_con_gianmaria








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