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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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10 Febbraio 2016
Sanremo 2016 primi Big e grandi ospiti
di Stefania Castella



Sanremo 2016 primi Big e grandi ospiti
Sanremo i quattro protagonisti
Che si finga indifferenza, che si cerchi di evitare come il parente meno simpatico alla cena di Natale che magari sotto sotto si aspetta solo per lo sfizio di criticare… È inevitabile, Sanremo ha la sua settimana che lo si voglia o meno, una settimana che senti nell’aria, profuma come profumerà il palco e la cornice floreale della manifestazione canora per eccellenza, quella che abbiamo intrecciata nel DNA che in qualche modo ci appartiene, appartiene alla famiglia, ai ricordi, al calore, quando fuori è tormenta e dentro è "Felicità…"
 
Se ne parlerà infilando inconsapevolmente in ogni discorso la curiosità, sul tema delle canzoni, sui nomi delle vallette di turno. Dalla farfallina della bella Belén nella storica edizione del 2012 alle mise che ogni sera catturavano l’attenzione del pubblico nelle movenze della modella Rocìo Morales, che divideva il palco con le cantanti Emma Marrone ed Arisa e insieme tutte a ruotare intorno al padrone di casa Carlo Conti nell'edizione scorsa, dopo lunga attesa e il solito parlare, si giunge ad aprire il tendone, luci accese si rivela la 66esima edizione del Festival di Sanremo.

Conduce ancora Carlo Conti affiancato da un trio composto dall'eclettica Virginia Raffaele, la bellissima Madalina Ghenea l’incerto fino all'ultimo Gabriel Garko, reduce dal recente, terribile incidente, avvenuto nella villa nella quale alloggiava in vista proprio dell’inizio del Festival. Incidente nel quale perdeva la vita una donna di 76 anni madre del proprietario dell’immobile crollato per una probabile fuga di gas, nonostante i giorni lunghi di prognosi e lo shock, l’attore non è mancato sul palco, bello e sfolgorante come siamo abituati a vederlo. Per qualcuno anche troppo perfetto per essere vero. Apre la serata elegantissimo in blu, il padrone di casa Conti, non poteva mancare l’omaggio allo scomparso David Bowie. Stesso tono elegante da prima serata e impeccabile piglio, il primo a gareggiare sarà Lorenzo Fragola con il pezzo "Infinite Volte".


La discesa attesissima della prima "Valletta" non delude le aspettative anche se la mise della Ghenea con decoro tigrato, sarà un tappeto sul quale si stenderà più di una battuta sui social, bellissima comunque, annuncia l’entrata della grintosa Noemi con "La borsa di una donna". La cantante conclude il brano con uno "Sta senza pensier’" restato un mistero finché non si è rivelato un patto stretto con i folli "The Jackal" che semplicemente chiedendolo tramite un social, hanno dimostrato la nuova era del Festival che sa essere giovane e veramente "interattivo". L’entrata della Raffaele sembra un po’ contenuta nei toni o perlomeno quasi ingabbiata, apre con una esplosiva sexy Ferilli, e in generale pensare alla Raffaele è un po’ aver trovato l’idea in più, come avere mille donne affianco invece che una. Come sempre acutissima, non veste "i panni di…" se ne appropria letteralmente, diventa il personaggio, al limite dell’assurdo. Brava, spigliata, azzeccata. Arrivano i Dear Jack con Leiner la nuova voce, e il brano "Mezzo respiro".


La prima emozione da lacrima e ricordo, la regala il "Vecchio scarpone" intonata con delicatezza da Giuseppe Ottaviani atleta oltre i record, classe 1916, legge una lettera d’amore per la moglie Alba dispensa consigli non solo di atletica, ma soprattutto di vita. La bellezza di Garko e la sua eleganza riempiono il palco poco abituato ad una spalla maschile, entrano Deborah Iurato e Giovanni Caccamo "Via da qui" si amalgamano bene in un classico duetto sanremese. Presenza sontuosa in uno sfolgorio di luci discende la prima ospite, la donna che è oggi, in un medley – duetto, con se stessa di un tempo, il ricordo di una carriera ventennale di enorme valore, un crescendo che ne fa orgoglio italiano nel mondo: Laura Pausini, riporta le emozioni del suo percorso sul palco. Intensissimo ritorno degli Stadio "Un giorno mi dirai". Immancabile Selfie per celebrare il debutto sul palco ferma l’immagine di Garko con Conti che poi vedremo in giro per social. Arisa look al limite della semplicità canta "Guardando il cielo" voce che non delude mai.


Per la prima volta sul palco del festival, dicono, per festeggiare le loro nozze d’argenteo Aldo, Giovanni e Giacomo, il tris comico campione d’incassi di sempre, regala una gag da "Tel Chi el telun" (1999) e un sipario comico teatrale poco usuale per il contenitore canoro. Enrico Ruggeri uno dei capisaldi del Festival canta "Il primo amore non si scorda mai", un giro di Do da risentire. Una bella sorpresa il ritorno di Morgan con i suoi Bluvertigo "Semplicemente" un registro mai scontato per il cantante che sa sempre sorprendere e per questo regalare sempre emozioni decise ai suoi sostenitori. Bellissima emozione Elton John, grande eppure dotato di quella semplice umanità che solo una vera star possiede, riporta la sua "Your Song" che non smette mai di regalare moti d’anima, e dona l’anteprima del nuovo singolo "Blue Wonderful" piano e passione che non smetteresti mai di ascoltare. Giunge il momento di Rocco Hunt e la sua "wake up" qualcuno gli dà del ritmo cafonal, ma il seguito di proseliti non manca di certo.


Ultima della serata ad esibirsi Irene Fornaciari con "Blu" un testo intenso toccante per la figlia del soul man Zucchero. Ancora ospiti, ancora stranieri, ancora pezzi da novanta come Maitre Gims star internazionale che arricchisce il già nutrito parterre di ospiti di calibro di questa prima serata. Disco di platino in Italia per la sua "Est-ce que tu m’aimes" e una bella fusione di rap e pop raccolta soprattutto in questo ultimo album. Mentre Rocco Tanica immancabile nonsense dispensatore, definirebbe Sanremo come la risposta italiana a Tu Si que Vales, ci si avvia ad una prima classifica che salva Stadio, Ruggeri, Fragola, Hunt, Arisa, Caccamo e Iurato, e mette a rischio Fornaciari, Noemi, Bluvertigo e Dear Jack.


Nicola Savino ricorda con un collegamento l’appuntamento nottambulo con il DopoFestival in cui ci si racconterà tra chiarimenti e polemiche un pò di questa carrellata di prima serata, tanti pezzi buoni, e belle grinte, tanti nastri arcobaleno a sostenere le unioni civili perché anche questo breve attimo canoro sia inserito nel momento sociale e storico senza sembrare solo una patina luccicante e senza consistenza.






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