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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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10 Febbraio 2018
Sanremo 2018 il vincitore tra i giovani, il tormentone #Gnigni dei The Jackal
di Stefania Castella



Sanremo 2018 il vincitore tra i giovani, il tormentone #Gnigni dei The Jackal
i conduttori di Sanremo 2018

Sanremo si apre alla quarta serata continuando a mietere successi di sera in sera stracciando ormai palesemente il numero di ascolti di chi l’ha preceduto. Criticato, bersagliato, sbeffeggiato in ogni luogo e in ogni lago, per dirla in modo simil festivaliero, il carrozzone allestito dal bel direttore-dittatore artistico Baglioni funziona comunque alla grande. Ma come partire e raccontare la quarta sanremese senza pensare a quello che si muove oltre gli schermi televisivi, a ciò che si palesa a chi ignaro guarda e spesso sente un attimo di smarrimento… Ecco, tutto nasceva da poco prima del festival stesso. Di che parliamo? Parliamo dei grandi assenti di questo Sanremo, e non intendiamo ricordare soltanto Albano e Romina, i successi mitici e mitologici dei Ricchi e Poveri, etc. etc. No, parliamo di qualcosa di più sottile che si muove, tessendo trame chiare soprattutto a chi si muove tra i social. I grandi assenti manovratori di questo festival si confermano nonostante l’assenza fisica, più presenti che mai: i The Jackal, folli videomaker dal successo planetario quelli da milioni di follower, quelli che hanno mosso persino il creatore del tormentone dei tormentoni Luis Fonsi a partecipare al video sfottò di quel Despacito che ci ha straziato per una stagione e più. Eccoli, tutto parte dalla loro Operazione Sanremo, webseries in cui si vede il rapimento dell’ignaro Pierfrancesco Favino, costretto a guardarsi da un luogo misterioso, il festival, mentre la sua “fotocopia” (Uno dei loro scagnozzi) il mitico Fru prendeva il suo posto. Da qui partiva tutto, soprattutto alla domanda di Favino “ma perché? Che messaggio dovreste dare al mondo?” La spiegazione dei rapitori spiegava ogni cosa: “Lo facciamo per mettere in atto la nostra strategia di partecipazione passiva, dopo che intere generazioni sono state costrette a guardarsi Sanremo senza avere la possibilità di esprimersi mentre sul palco salivano persone come Garko o Belén”. E tutto ulteriormente trova la sua dimensione sul messaggio da diffondere: “#GniGni” la parola. E la parola è passata davvero a tutti, persino tra le labbra barbute del più imperturbabile, indefesso, ammirato dei sanremesi, il super Maestro Beppe Vessicchio, sì anche lui ha ceduto allo #GniGni come del resto Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, lo stesso Favino più volte tra una gag e l’altra (lui o la sua fotocopia…)mentre la grande Vanoni, qualcuno giura di averle sentito dire “Ma tu non sei Favino…” e Nina Zilli salutava Favino con un laconico “Ciao Fru” insomma la vittoria dei The Jackal è ormai certa e guardare Sanremo attraverso il loro filtro è davvero un altro pianeta… Intanto sul pianeta sanremese versione ufficiale invece, la serata si apre con i tre bravi presentatori che intonano in onore della bella svizzera Michelle, un pezzo all’altezza, una Heidi versione rock compresa di chitarre elettriche e chiodi in pelle a completare. E Sono ancora i giovani che cominciano, gareggiando per giocarsi la vittoria, tra loro, tutti estremamente godibili (spesso più delle proposte inedite di qualche big) si distingueranno il primo posto di Ultimo con “Il ballo delle incertezze” dietro di lui la bella prova di Mirkoeilcane che vince il Premio Mia Martini della sala stampa, premio Lucio Dalla di Radio e Tv ad Alice Caioli e la sua “Specchi Rotti” Per i big la serata è quella dei duetti, il primo sarà quello di Renzo Rubino e Serena Rossi, “Custodire” è una bella canzone, e l’apporto dell’intensa voce della Rossi aggiunge pathos. Urla potentissime si levano invece dalla bocca della inimitabile Skin che duetterà con Le Vibrazioni in “Così sbagliato” diversamente dal titolo, il duetto non poteva essere più azzeccato… Noemi e Paola Turci rispettivamente al piano e alla chitarra intonano accordi perfettamente amalgamanti in “Non smettere mai di cercarmi” “Rivederti” di Mario Biondi si arricchisce con l’aura vocale di Ana Carolina e Daniel Jobim. Annalisa e Michele Bravi intonano “Il mondo prima di te” rendendo il pezzo più completo. Lo Stato Sociale per la quarta serata rinuncia al ballo della vecchietta dei record, e aggiunge il Coro dell’Antoniano (per la cronaca anche i bimbi del coro hanno avuto il loro momento #Gnigni) e la voce di Paolo Rossi “Una vita in vacanza” è già tormentone. Fenomenale come il titolo della sua canzone Gianna Nannini incanta con una voce che nel tempo non ha mai avuto nessun cedimento come del resto quella del direttore che la raggiunge per l’ennesimo duetto “Amore bello” abbraccia l’Ariston nella sua rievocazione amorosa mai persa nel tempo. Ovazione. Max Gazzè si esibisce con i jazzisti Rita Marcotulli e Roberto Gatto, con il suo basso e “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” acquista ancor più valore, soprattutto dopo il racconto di Gazzè che in conferenza stampa ricorda l’amore dell’amico Dalla per i luoghi evocati nel bellissimo testo, e per una leggenda che non è certo un pezzo facile, dalla linea narrativa sinfonica, come dice lui un lavoro da orchestra Sintonica… (“Sintonia. Sinfonico e sintetico” dice). Altro ospite molto rock e giunto nel momento dell’omaggio al personaggio rimasto nella memoria musicale italiana, Piero Pelù insieme a Baglioni, onora Lucio Battisti. La bella intensa malinconica ballata di Luca Barbarossa si accompagna alla veemenza di Anna Foglietta e “Passame er sale” si veste di totalità e una sorta di specchio quotidiano del crescendo e delle discese dall’amore. Si aggiunge al duetto Roy Paci-Diodato al pezzo “Adesso” il biondissimo rapper Ghemon. Alessandro Preziosi accompagna invece il trio Vanoni-Bungaro-Pacifico ne “Imparare ad amarsi”. La voce rauca di Giusy Ferreri si unisce ai due pezzi grossi Fogli-Facchinetti per una versione non troppo azzeccata di “Il segreto del tempo”. Il ritmo già travolgente, l’eleganza intensa del duo Enzo Avitabile e Peppe Servillo si incrementa con l’apporto degli Avion Travel e Daby Tourè “Il coraggio di ogni giorno” diventa se possibile, ancora più toccante. Cantautore, cantattore soprattutto, Simone Cristicchi accompagna il percorso già tutto in salita del duo Meta-Moro leggendo le parole di Antoine Leiris, che il 13 novembre del 2015 perse la moglie nella strage del Bataclan, e nella lettera che dalle pagine social volle rivolgere ai terroristi scrisse la fatidica frase che è il titolo del pezzo “Non mi avete fatto niente”. “Non avrete il mio odio- ha sempre ribadito l’uomo dopo la strage- perché se vi odiassi vi farei un regalo”. Intensità alle stelle. Per la sua “Eterno” Giovanni Caccamo è accompagnato da una emozionatissima quasi commossa Arisa Mentre Ron per il suo ricordo di Dalla e la sua canzone “Almeno pensami” è accompagnato da Alice. Marco Masini l’accompagnatore che duetta con Red Canzian su “Ognuno ha il suo racconto” e il racconto della loro amicizia si scopre essere nato quasi trent’anni prima proprio a Sanremo. Tullio De Piscopo ed Enrico Nigiotti accompagnano la “Frida (Mai, mai, mai)” dei The Kolors, energia allo stato purissimo. “Senza appartenere” sposa la classe della bella Nina zilli con il perfetto charme e l’atmosfera intensissima evocata da Sergio Cammariere. Chiudono la gara gli Elio e le Storie Tese con la loro “Arrivedorci” e i redivivi Neri per caso. Serata che premia inoltre la carriera di un’interprete internazionale: Milva, che affida le sue parole di ringraziamento alla figlia Martina Corgnati, che ritirerà emozionata, per lei, il Premio Città di Sanremo per il percorso musicale e culturale che l’ha sempre contraddistinta. Alla fine della lunghissima serata la classifica si comporrà partendo dai meno votati Nina Zilli, Elio e le Storie Tese, Mario Biondi, Noemi, Decibel, Facchinetti-Fogli, Rubino. A seguire Lo Stato Sociale, Red Canzian, The Kolors, Annalisa, Le Vibrazioni, Avitabile-Servillo; ancora Diodato-Paci, Vanoni- Bungaro-Pacifico, Ron, Meta-Moro, Gazzè, Barbarossa, Caccamo.








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