 | toni rossi per labbra e mani di tendenza | All'indomani dell'attentato alle due torri negli States, l'atmosfera nel mondo non fu più come prima. Ansia, dolore, depressione. L'enorme eco di un affronto così terribile fece sentire l'America, e il mondo intero, esposti, vulnerabili. All'indomani dell'attentato alle due torri l'America si rimboccò le maniche per proseguire. Forse vi sembrerà, frivolo l'accostamento che sentirete, credeteci, non è così. Più l'economia andava giù, più la depressione aumentava, più saliva un mercato, grande, potente.
Lipstick index, Leonard Lauder, presidente della casa cosmetica Estèe Lauder, chiamò così, il misuratore della nuova tendenza che si affacciava: indice del rossetto. Le donne acquistavano di più. Più siamo tristi, più le cose vanno male, più cerchiamo la luce, il colore, e lo cerchiamo anche in modi che, apparentemente potremmo giudicare frivoli. In realtà, è tutto maledettamente serio. Prendersi per mano, rialzarsi, talvolta passa da quello che vediamo riflesso di fronte. Le donne, nella maggior parte dei casi fanno da cassa di risonanza. Nei momenti bui, rispondono alle esigenze del nucleo familiare, occupandosi della gestione dell’economia cercando di tenere insieme tutto, di rispondere a tutto e muovono un mercato che non ha finora conosciuto crisi. Guardate, ora nel vostro beauty e osservate, pensate all'ultimo prodotto acquistato che avete visto ad un buon prezzo. Oggi le grandi catene monomarca permettono di non spendere cifre esorbitanti e non sentire troppo quelle vocine che montano mille sensi di colpa, quando un acquisto sembra poco necessario. Una buona parte di donne, si sofferma, soprattutto su di lui, proprio lui, sua maestà il rossetto. Il rossetto non nasce oggi, si racconta che Cleopatra ricavasse pigmenti rossi da coleotteri e insetti vari, che le donne egiziane conoscessero già l'arte di colorare le labbra con quello che poi sarà il tono icona per eccellenza: il rosso. Dal 1912 con Elizabeth Arden, questo colore divenne segno di affermazione, rivendicazione di libertà, alla quale per lungo tempo le donne avevano dovuto rinunciare. Celebrato da star senza tempo che ne fecero un marchio di identità come Marilyn, tracce indelebili e due gocce di Chanel N. 5. Rita Hayworth, Lana Turner Ava Gardner, esplosioni di femminilità e labbra di fuoco. Il Passion N.14 di Coco Chanel fece scalpore, e resta memorabile, il "Rouge Dior" creato nel 1953, ad oltre sessant'anni, è ancora sulle labbra di molte, il mitico 999 quasi un amuleto. Oggi, quel velo sulle labbra, significa volersi piacere, prima di piacere, così si declina in miriadi di sfumature attraversando le stagioni, diventando matt, o luminosissimo, quasi dark, o leggermente aranciato.
Ognuna opta per il suo e mai a caso. Mai sceglierlo provandolo (come di solito facciamo tutte) sulla mano, il rossetto va provato sulle labbra, secondo Poppy King, regina dei cosmetici dagli anni 90, inventrice, direttore creativo per Estèe Lauder; solo così si può trovare il proprio tono ideale. E quello che fa moda, non è sempre quello che sta a tutte, pensate alle recenti sfilate e ai rossetti rossi e sbavati della provocatrice Vivienne Westwood (73anni e non sentirli), impossibili da portare. Seguire i propri colori è quello che, per logica, ci fa belle. Così dei Rouge noir con pelle e occhi chiari, riflessi mattone con toni caldi, e un meraviglioso rosso puro per le bionde dorate di incarnato e chiome.
Avanti, se vi sembra troppo, rispondere a colpi di rossetto alla dura legge delle ristrettezze, pensate a quante epoche si sono susseguite quante ne ha viste questo leggendario strumento di seduzione, perché anche nei momenti più bui c'è bisogno di sentirsi, di farsi del bene, di dare un po’ di colore al grigio che c'è intorno.
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