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28 Aprile 2011 MA COME TI VESTI?! la domanda-tormentone degli ultimi tempi di RSD
 | Enzo Miccio e Carla Gozzi | Piccola premessa per chi non conoscesse il programma e i presentatori: "Ma come ti vesti è una sorta di format-reality dove sono presenti due esperti di stile il cui scopo è quello di dar consigli di moda a persone appartenenti a diversi ceti sociali. Carla Gozzi è la signora bionda che, oltre a condurre il programma, si occupa di assistere Ermanno Scervino, designer italiano. Enzo Miccio invece, l'uomo dandy alto, con la calvizie e lo sguardo bello vispo è esperto di consulenza d'immagine, oltre che wedding planner. Ha frequentato lo IED di Milano, scuola di moda e di design. Quando ho scoperto questo programma su Real Time ero decisamente curiosa di vedere come si sarebbero comportati nelle svariate situazioni. Andando avanti, notavo che si incarognivano sempre di più, accanendosi in maniera nemmeno troppo velata sulle povere vittime che d'ora in avanti chiameremo "casi umani del fashion system". Chiariamoci, non è che siano cattivi personaggi, però a volte non mettono un filtro al loro pensiero e tendono a trattare le persone che magari non si vestono all’ultima moda come dei sempliciotti, quasi non fossero in grado di guardare un giornale di moda e documentarsi quel minimo sulle tendenze di stagione. Il problema non è quello, perché una volta spianata la strada molte concorrenti si rivelano poi autonome: è il background sociale a cui appartengono che spesso non viene preso in considerazione. Sono tutte mamme super impegnate o trentenni in carriera che finalmente ci svelano che nella vita vera la donna di quel tipo non riesce a star dietro alle pappe dei bimbi e al contempo indossare un tailleur, truccarsi e pettinarsi bene, per non parlare del concedersi un attimo di tregua dall'estetista. I commenti sulle pance molli poi sono spettacolari: "ciccetta", "pancetta", "rotolini", vezzeggiativi abbastanza falsi dato che li pronunciano con la faccia cosparsa di disgusto come se la persona davanti a loro avesse una malattia infettiva ripugnante. Per non parlare delle risatine della signora Gozzi quando vede degli strani abbinamenti. Si, ero decisamente scontenta di questa visione della moda, poi andando avanti col tempo, notando che in realtà il mondo della moda è ben peggio di quei nomignoli stravaganti attribuiti ai lipidi, mi sono un po' placata. E in effetti questo mio tranquillizzarmi mi ha fatto notare una cosa che fa apparire loro come dei sempliciotti. Non fanno altro che usare termini inglesi. Non so voi, ma io mi sono abbastanza stufata di questi abusati anglicismi che ci fanno sentire tanto internazionali ma dimostrano allo stesso tempo quanto noi sentiamo poco nostra una delle lingue dalla grammatica più difficile e allo stesso tempo affascinante. Se il target è quasi al limite dell'emarginazione sociale, come spesso fanno intendere senza dirlo apertamente, è anche vero che la maggior parte delle persone non conosce la merceologia tessile quindi è inutile usare termini come georgette oppure crépon. Se non li ritenete in grado di vestirsi, vorrete mica pretendere che queste persone sappiano cos'è un crépon? Una cosa decisamente carina invece sarebbe quella di spiegare tutti questi grandi paroloni ai partecipanti, così non solo da offrire una consulenza di immagine, ma anche nozioni per quanto riguarda il mondo del tessuto. Questo si che sarebbe un giusto bilanciamento di sfottò e cultura. In quel caso i commenti sarcastici che celano disgusto per un dettaglio o un abbinamento di colore poco felice risulterebbero decisamente meno pesanti, forse anche divertenti. Dopo tutto questo fiume di parole devo però aggiungere due lati positivi: se guardate bene il logo del programma, l'etichetta nera di un vestito, noterete che c'è scritto taglia 44 e non 38 o 40. L'altro aspetto positivo è sempre legato alla questione delle taglie. Per fortuna le loro vittime vanno dalla taglia 44 in su e i risultati sono davvero ottimi, trucco ben fatto, vestiti che cadono bene sulle forme abbondanti delle ospiti... non c'è che dire. Il loro lavoro lo sanno fare bene, è il modo di porsi che andrebbe un tantino smussato. Glossario: Merceologia tessile: descrizione e classificazione di tutti i tessuti, materiali di cui sono fatti e intrecci che conferiscono loro aspetti diversi: Georgette: tessuto leggero di seta che presenta un aspetto granuloso al tatto perché il filo è "ritorto" ovvero ondulato.
Crépon: tessuto di seta, può essere sia leggero che pesante, di solito trasparente, granuloso al tatto come la georgette perché il filo è ritorto. A differenza della georgette, il crépon ha delle increspature.
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