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24 Gennaio 2014 Nuova tendenza nella moda: no alle pellicce animali di Alessandro Ceronetti
La tendenza delle pellicce naturali, che provengono direttamente dagli animali, resiste al tempo. Sembra però che la moda e il vasto campo dei marchi che la compongono si stia lentamente schierando contro tali oggetti di stile: da una parte per via del maltrattamento che gli animali sono costretti a subire, dall'altra per via dei trattamenti ai quali tali capi vengono sottoposti e che sono causa di forte impatto ambientale. Per aumentare la lotta a tale tipo di consumo è nato uno standard internazionale, denominato "Fur Free", che permette, attraverso l'applicazione di un cartellino "Fur Free Company", di identificare i capi non prodotti con pellicce animali. Nel nostro paese anche la Miniconf, azienda di abbigliamento per bambini, ha deciso di aderire a questa iniziativa al fine di evitare pellicce di origine animale e promuovere, attraverso l'utilizzo nei propri prodotti, il tessile alternativo e le fibre vegetali. Questa iniziativa è coordinata, in Italia, dalla LAV, la lega anti-vivisezione, che si è preoccupata di dimostrare come i prodotti alternativi siano in grado di dare una resa praticamente identica a quella originale: le pellicce animali in sostanza vengono replicate in tutto e per tutto con materiali differenti. Miniconf è stata inserita nell'elenco delle aziende virtuose che hanno deciso di adottare questo determinato standard. Sul sito della Lav (furfreeretailer.com) e sul sito tematico appositamente dedicato (www.nonlosapevo.com) è possibile trovare l'elenco di tutte le aziende che hanno deciso di aderire al progetto.
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