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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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14 Febbraio 2016
Sanremo 2016 ultima puntata, Stadio meritatissimi vincitori
di Stefania Castella



Sanremo 2016 ultima puntata, Stadio meritatissimi vincitori
Stadio i vincitori di Sanremo 2016

A grandi falcate attraversando la settimana, siamo giunti all'ultima puntata di questa 66esima edizione del Festival di Sanremo, ricca di emozioni, con ricordi intrecciati tra passato e presente, elogio della bellezza, dell’eccellenza della musica soprattutto, quello che ai più sfugge nel carrozzone di persone e personaggi che si susseguono di volta in volta ogni sera. Impeccabile come per le altre sere questa sera di più, il padrone di casa Carlo Conti apre il sipario ricordando i nomi prima di tutto dei cinque a rischio tra i quali emergerà un solo ripescato. Tra Zero Assoluto, Irene Fornaciari, Neffa, Dear Jack, Bluvertigo ad essere ripescata la bella “Blu” di Irene Fornaciari. Sarà “Amen” del vincitore sezione giovani Francesco Gabbani, ad aprire la serata, già entrata in testa col suo ritornello molto orecchiabile “Dimentichiamo tutto con un Amen” vittoria sofferta e meritata, e così sia.

 

Bellissimo spettacolo Roberto Bolle, la perfezione del corpo umano che può tutto, anche mescolare il classico con il pop dimostrando tutta l’attualità che si può ritrovare anche in una sezione apparentemente chiusa e ostica come la danza classica tant'è vero che i volteggi perfettissimi quasi inumani per la difficoltà, ruotano intorno ad un pezzo storico e non certo classico, come “We Will rock you” dei Queen. Da New York il collegamento con “Il Volo” vincitori dello scorso anno con “Grande Amore” portano in giro per il mondo l’orgoglio italiano, anche se il collegamento come ricorda lo stesso Conti risulta più complicato di quello passato con la Cristoforetti nello spazio. Ogni cantante questa sera è preceduto dal messaggio speciale di un amico, Fiorello sarà l’accompagnatore di Francesca Michielin “Nessun grado di separazione” sempre più sicura si dipana nell’aria risuonando piacevole, un pezzo che si sentirà sicuramente anche in seguito.

 

La discesa della Ghenea superba in strascico luccicante sui toni del grigio con spacco vertiginoso, la perfezione fattasi umana, annuncia Alessio Bernabei lanciato dal messaggio di Miguel Bosè, “Noi siamo infinito” il suo pezzo. Arriva Clementino con il messaggio di Salvatore Esposito (Genny di Gomorra) “Quando sono lontano” ballata rap malinconica. Finalmente giunge il momento più atteso, la discesa di Virginia Raffaele che stasera interpreterà se stessa, nessun altra (e un moto di delusione si diffonde nell’aria) sinuosa in lungo nero, con vertigine di tacchi e spacco inguinale, eccezionalmente brava, eccezionalmente bella. Garko entra inventandosi un simpatico teatrino e infondo nonostante le critiche che l’hanno praticamente massacrato ogni sera, ha dalla sua il bellissimo sorriso col quale ha risposto a tutti. Pronto alla battuta, molto ironico, ha dimostrato di non essere solo il personaggio ingessato da fiction, cui eravamo abituati. Bravo, bravo, bravo. Loredana Bertè con alle spalle le cascate del Niagara saluta l’entrata dell’amica Patty Pravo “Cieli Immensi” immensa lei Vera icona della musica italiana, ogni sera è apparsa più giovane della sera precedente, miracolo di Sanremo?

 

Ritorno di Bolle che balla e non solo, parla e molto bene anche, racconta del percorso iniziato da giovanissimo per seguire quello che non è solo un mestiere ma una passione coltivata con determinazione e fatica, dietro la leggerezza apparente di un volteggio c’è tutto il sudore di una vita intera dedicata alla fatica per la bellezza della perfezione della danza con la lettera maiuscola. Esibizione successiva sarà quella di Lorenzo Fragola con “Infinite volte” accompagnato dal messaggio dei conterranei Ficarra e Picone. Il messaggio dello “Zio” J-Ax per la bellissima Noemi, chioma di fuoco sottolineata da un abito bordeaux molto elegante, canta “La borsa di una donna”. Momento simil trash ma con il suo perché, Cristina D’Avena reginetta dei cartoni animati per la gioia dei bimbi intona alcuni dei suoi cavalli di battaglia da “Kiss me Licia” alla “Canzone dei puffi” passando per “Occhi di gatto” simpatica, tenera, un viso di bambina che con gli anni non ha perso la verve di sempre.

 

Chi avesse acceso la tv in questo preciso attimo avrebbe visto l’avanzata dei redivivi Kiss, con dietro però fattezze (e panzotte soprattutto) e voce degli Elii… Introdotti dall'amico Mal, Elio e le Storie Tese non potevano certamente passare per l’ultima serata in sordina. Look metal per loro, e per la loro “Vincere l’odio”. Momenti indimenticabili - Festival, vede il trio ricomposto come fosse una serata di bizze tra amici, salgono sul palco per omaggiare e prendere in giro l’amico Carlo, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Tra toscani c’è da divertirsi, sciolti, simpatici un siparietto molto carino che proseguirà in uno spettacolo all'Arena di Verona il 5 settembre. Giusy Ferreri saluta l’amica Arisa “Guardando il cielo” il suo pezzo. Gli Stadio annunciati dalla Raffaele a modo suo, cantano, “Un giorno mi dirai” accompagnati prima dal saluto dell’amico Carlo Verdone che ricorda dei loro temi musicali a film mitici come “Borotalco” … Il “Diluvio Universale” di Annalisa e il messaggio di Francesco Renga, per lei in scena.

 

Il momento attesissimo dell’ospite sarà un’esplosione di sentimenti tra ieri e oggi, Renato Zero intreccia i suoi brani più famosi in un bellissimo medley, un filo sottilissimo lega ogni pezzo ad ogni vita di ogni singolo sorcino che ancora lo ama e ancora si emoziona tra “Amico” “Più su” “I migliori anni della nostra vita”. Renato, maestro di musica e di vita, bravo con la voce ma soprattutto con il cuore e con l’anima racconta le gioie, le ansie, la meraviglia dei camerini, sorta di camere di compensazione in cui ogni artista stempera le paure raccoglie i pensieri e le energie che servono per donarsi, come lui fa da sempre, con tutto se stesso "Penso che ora Renato Zero stia lasciando spazio a Renato Fiacchini. Perché l'altro lo sa che deve portarmi rispetto: senza di me non avrebbe fatto tre metri". Nuovo disco l’8 aprile, nuovo pezzo “Gli anni miei raccontano”. Pezzo di storia della nostra musica.

 

Vincenzo Salemme saluta Rocco Hunt che canta “Wake up”. Per Dolcenera messaggio dei colleghi che saranno con lei al nuovo The Voice, Max Pezzali, Emis Killa Raffaella Carrà. Canterà “Ora o mai più”. Il doppiatore dalla inconfondibile voce Francesco Pannofino, saluta l’amico Enrico Ruggeri che canta “Il primo amore non si scorda mai”. Iurato- Caccamo con testo scritto da Giuliano Sangiorgi proprio dal cantante dei Negramaro ricevono i saluti e un in bocca al lupo per il loro pezzo “Via da qui”. Per Valerio Scanu invece il saluto di Fabrizio Moro autore del suo brano “Finalmente Piove”. “Daje” l’incoraggiamento in romanesco di Serena Dandini per l’amica Irene Fornaciari. Si ferma il televoto, lungo momento di Beppe Fiorello nel racconto della nuova fiction che parlerà di Terra dei Fuochi e di Roberto Mancini il poliziotto che ha dedicato tuta la sua vita e la vita ha perso tra le indagini marce di questo triste capitolo italiano, fiction che sarà trasmessa da RAI 1 “Non mi arrendo”. “Amara terra mia” invece il brano teatrale che mostrerà tutta la bravura dell’attore.

 

Mentre il pubblico urla “Stadio”, sul podio salgono Caccamo- Iurato, Michielin, e proprio gli Stadio. L’ospite Willy William con “Ego” disco d’oro dà il tempo di votare il vincitore. Premio Sergio Bardotti per il miglior testo ad “Amen” di Francesco Gabbani, mentre agli Stadio va il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior musica e il premio sala stampa Lucio Dalla. Il premio Mia Martini della critica a “Cieli Immensi” di Patty Pravo. Quindi… terzo posto per la coppia Iurato-Caccamo, secondo posto per Francesca Michielin. Primi con una vittoria acclamata e meritatissima: Stadio con “Un giorno mi dirai”.

 

Si chiude il sipario su questa 66esima edizione del Festival di Sanremo, edizione volata via in un attimo e parentesi di musica, soprattutto di Musica ed emozioni belle da vivere ogni volta, ogni anno con la stessa magnifica intensità.








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